casa nostra

casa nostra
ecco com'era all'origine

Mi presento

La mia foto
Gorizia, Italy
Non avrei mai immaginato di imbarcarmi insieme alla persona che amo in un'impresa simile: tanto tempo, tanti soldi e tante rinunce, ma quando vedi le tue opere crescere, ti dimentichi tutto.. Realizzare qualcosa che ti appartiene più nell'anima che come oggetto, ti rende sicuramente una persona più contenta della tua vita. Certamente non è sempre rosa e fiori ma con l'aiuto di chi ti ama le difficoltà passano via veloci

lunedì 20 dicembre 2010

Gorizia vestita di bianco...

Un po' in ritardo vi volevo far vedere le foto della mia città dopo la straordinaria nevicata di venerdì 17 dicembre.
Tanto per fare un po' di polemica la nostra cara amministrazione comunale è partita con un ritardo assurdo nella pulizia delle strade nonostante tutto fosse stato ampiamente annunciato dalla protezione civile....
detto ciò è stato fantastico vedere la città svegliarsi con un manto di venti centimetri di neve farinosa che ha immobilizzato gran parte dei mezzi motorizzati costringendo i suoi abitanti a muoversi a piedi.
Anche io alle sette e mezza mi sono messo in cammino per sgranchire un po' le gambe dopo più di un mese di malattia...non vi dico che incanto, vedere l'altopiano di Lokve ancora più bianco del solito, il Sabotino e il nostro caro castello tutti imbiancati

il castello visto da p.ggio Zamenhof
Poi cammina che ti cammina in un'atmosfera per noi, goriziani, quasi irreale sono arrivato fino a casa nostra..
.


mamma mia anche la betoniera ha freddo!
giusto il tempo per una foto "artistica" del mio caro amico olmo (che forse nevicate così in vita sua ne avrà viste parecchie)



E poi veloce a casa passando per piazza Vittoria, finalmente tornata ad un aspetto decente grazie alla neve che ha nascosto in parte il disastro fatto dagli architetti durante il restauro


e per la romantica piazza S. Antonio


sinceramente non vedo l'ora che torni un nevicata del genere per "assaporare" di nuovo l'atmosfera particolare e la lentezza nel ritmo di vita che ci ha portato...

martedì 14 dicembre 2010

il mio sfogo libero...

...ovvero come si stanno rovinando le nostre città.
Stamattina andando a casa, mi sono trovato davanti l'ennesimo cantiere edile nel quale stanno costruendo l'ennesima fila di "villette a schiera".
Io non ho nulla contro questo tipo di costruzioni ma piuttosto in generale non condivido le scelte che fanno certi progettisti quando si trovano a lavorare su nuove costruzioni.
Nelle nuove case ma anche nei nuovi appartamenti, tutto è piccolo, addossato e secondo me anche malsano, fanno addirittura camere de letto e bagni senza finestre!
Tutto si riduce al fatto che le scelte progettuali, guardano sempre il portafoglio; e guarda caso è sempre quello dei progettisti e delle immobiliari.
Nel dimensionamento degli stabili sembra ci sia sempre la volontà di riempire con muri e muretti tutto lo spazio disponibile lasciando poco spazio a chi poi vivrà in quelle case.
Allora ci si ritrova poi con accessi agli stabili nei quali un'utilitaria passa a filo e facendo mille manovre; accessi che poi dai venditori vengono spacciati per sinonimo di riservatezza.
Camere da letto "padronali" dove per fare il giro attorno al letto di rompi una tibia, servizi igienici dove ti puoi tranquillamente lavare i denti stando seduto sul wc; salotti dove per guardare la TV ti fai due occhi come palle di natale perché il televisore LCD  47" (che secondo l'architetto è molto trendy) non può stare a meno di un metro e mezzo dal divano.
A mio parere la casa è il nido in cui una famiglia cresce e vive, per le persone che la abitano deve esserci spazio e aria.
Sicuramente non tutti si possono permettere una villa padronale con parco, ma penso tutti avranno notato la differenza tra la disposizione di un appartamento di trent'anni fa e quelli di adesso.
Adesso ti trovi davanti a stanze a forma di trapezio scaleno solo perché quel maledetto geometra dandogli quella forma è riuscito a guadagnare un altro metro quadro da vendere a 2000€.
Ci rendiamo conto in che situazione ci hanno portati?
Costruiscono i cosiddetti miniappartamenti per single di 25 mq dal design ultramoderno con le facciate color arancione acceso e i contorni delle finestre in marmo nero lucido.
Ma per la miseria perché al posto di costruire queste emerite schifezze non salviamo gli stabili che già esistono nelle nostre città?
Quante unità immobiliari non utilizzate esistono nelle nostre città? E quante costruzioni nuove vengono autorizzate invece ogni anno?
Forse dipende dalle amministrazioni? Io credo di si.
Decidere di non costruire più stabili nuovi me di ristrutturare è sicuramente una scelta non popolare che potrebbe portare via voti, ma visto appunto che in Italia si guarda sempre la moneta o il voto piuttosto che la qualità di vita
Quando come è capitato a me, che per ottenere l'autorizzazione all'esecuzione dei lavori ho dovuto modificare il progetto perché alla commissione edilizia non piaceva una tettoia in travi a vista (solo per motivi estetici) in uno stabile rustico in un quartiere residenziale e poi passando a 500 metri da casa mi vedo una casa con il tetto curvo... mi sale la rabbia.

Se volete qui c'è un bellissimo servizio (continuate con le altre parti poi su Youtube)

Riprendiamoci il bello

domenica 12 dicembre 2010

siamo su google!

dopo tanta attesa, siamo su google!
Pensate solo tramite facebook e arca di legno, dal 25 di novembre siamo arrivati a più di 400 visite.
Che dire, grazie!

sabato 11 dicembre 2010

filtro ad acqua

ecco fatto, il progetto che dovevo svelarvi...
Stufo di dover pulire il filtro dell'aspirapolvere che collego agli attrezzi ogni 10 minuti, ho pensato perché non metterci un filtro prima?


quello più in alto nella foto è un semplice bidone aspira-tutto (polveri e liquidi) al quale ho collegato il filtro che ho costruito ieri.

Altro non è che un bidone vuoto di pittura di quelli con la fascetta metallica per la chiusura.

Sul tappo ho fatto due fori: in uno (che è quello più a destra) collego l'aspiratore, nell'altro (quello con il tubo nero) collego l'elettroutensile.

Il tubo nero arriva a circa 5 cm dal fondo del secchio; poi riempio il bidone con 10 cm di acqua.
Quando si accende l'aspiratore, all'interno del secchio si crea un vuoto e l'unica maniera che ha l'aria di entrare è attraverso il tubo immerso, si crea quindi un flusso di aria che attraversando l'acqua genera un movimento di questa (anche abbastanza forte).
Le polveri che entrano nel secchio, venendo a contatto con l'acqua diventano pesanti e non vengono aspirate del bidone aspira-tutto che quindi mantiene il filtro di quest'ultimo sempre libero da queste.

Oggi ho fatto la prima prova, dopo due ore di utilizzo il bidone non ha perso minimamente potenza.
Dentro al bidone aspira-tutto c'era circa mezzo centimetro di acqua.

venerdì 10 dicembre 2010

evvai mi posso sfogare...

ho comprato i primi 20 metri quadri di perline per i lavori primaverili.

Se il mio progetto funziona (e vi svelerò solo domani sia il progetto che il risultato) domani si comincia a spazzolare!!!!

mumble mumble...

mercoledì 8 dicembre 2010

Si può fareee....

Grazie ai consigli di Flavio (il il medico curante del mio camion!) l'OM40 ha ripreso vita.
Fortuna che quel tipo di motori li aggiusti veramente con martello e fil di ferro!

Per domani? Potrei... cominciare a sverniciare le porte, continuare a grattare gli scuri, cominciare a preparare le perline per i soffitti...
Vedremo

martedì 7 dicembre 2010

raccolta materiali?

avendo bisogno di tante cose e non avendo a disposizione molti soldi, avrei pensato ad organizzare una raccolta materiali e attrezzi.
Non so quando e non so come ma l'idea mi alletta tanto, forse sarebbe l'occasione per qualcuno di liberarsi di tante "scovaze" (leggi immondizie) che invece a casa nostra, opportunamente sistemate o restaurate, ci farebbero comodo.
Per esempio, quel vecchio mobile scalcinato che avete in cantina, quella lampada rotta, quegli attrezzi vetusti che vi intrigano; ma anche cosa farne della vecchia impalcatura che sta nel vostro giardino da vent'anni e vi rompe solo le scatole...
Vediamo magari potremmo organizzare una giornata appena ricomincia la bella stagione...

lavori invernali

Che scatole... con il freddo di questi giorni le batterie dell' OM40 sono a terra, non potendolo usare data la malattia, lo mettevo in moto almeno ogni due giorni ma evidentemente il blocco motore si è raffreddato troppo e provando ad accenderlo ho scaricato le batterie.
Pomeriggio le metto sotto carica.
Poi provo con la pulizia filtri...
vedremo se va

lunedì 6 dicembre 2010

le prove per i soffitti delle camere

Ieri ho finito di fare dei campioni per decidere come realizzare i soffitti delle camere del piano superiore.
Già dall'inizio l'idea che è venuta a me e Federica è stata di arredare le camere in stile shabby chic cioè gran uso del bianco, ma anche oggetti invecchiati e consumati....date un'occhiata qui

Però come decidere se spazzolare o meno le tavole, se pitturarle con un bianco coprente o con un impregnante  con effetto vedo-non-vedo e se in fine anticarle un po'?
Bisognava provare.

Le prove le ho fatte su delle perline di abete da 14,5 cm di larghezza e 50 cm di lunghezza che poi ho affiancato per capire l'effetto finale.

abete al naturale
Ho poi spazzolato tutti i pezzi tranne 4 (che pitturerò direttamente) con la spazzola d'acciaio


il risultato è questo, si nota la lavorazione grezza:


che andremo a rifinire con la spazzola in nylon


 Il risultato sia al tatto che alla vista è decisamente più gradevole


Si passa poi alla colorazione.


Ho utilizzato una tinta coprente opaca all'acqua e un impregnate all'acqua. Per ogni lavorazione ho steso due mani di colore e i risultati sono questi.

Abete colorato con tinta coprente all'acqua

Abete trattato con impregnante all'acqua


Gli "spazzolati":

Abete spazzolato e colorato con tinta coprente all'acqua

Abete spazzolate e trattato con impregnante all'acqua

Gli spazzolati e anticati:

Abete spazzolato colorato con tinta coprente all'acqua e anticato


 Abete spazzolato trattato con impregnante all'acqua e anticato


Per realizzare l'invecchiamento io ho passato semplicemente della carta abrasiva P100 con mano molto leggera, per un effetto ancora più discreto si potrebbe usare un panno di scotch -brite.
A voi giudicare quale effetto vi piace di più.

giovedì 2 dicembre 2010

gli interni.. altra disperazione

Come detto all'inizio, all'interno della casa c'era un'ammasso di oggetti che meritavano soltanto di essere portati in discarica. C'è voluto circa un mese (non avevo ancora il mio camioncino!).

Era il momento di cominciare a progettare...
Tralasciando la disposizione delle stanze, la situazione era questa:
la cucina
l'ingresso visto dalla cucina

l'ingresso

il soggiorno

il soggiorno

il soggiorno

il soggiorno

Intonaci completamente da rifare, pavimenti in legno che non lasciavano molte speranze, un tetto che spandeva e soffitti realizzati con stuoie di canne palustri intonacate (nel goriziano si chiama "gresiola").

Per facilitare il lavoro ho cominciato dai soffitti, con una mazzetta ho prima realizzato un buco  di circa 50 cm del quale poi, facendo leva con il leverino ed il piccone, ho fatto sganciare i chiodi che sostenevano tutto il soffitto. Dai e dai, polvere e polvere, i controsoffitti cadevano giù senza troppi problemi mettendo in luce gli splendidi travi che sostengono i pavimenti del piano superiore.
La cucina già intonacata
Nella parte dell'ingresso a dire la verità abbiamo dovuto sostituire un trave poiché tarli e umido lo avevano decisamente rovinato ma è stato l'unico.

Gli intonaci grazie al demolitore venivano giù come burro dato il loro spessore di 3-4 cm di media, poi ho scoperto il motivo di tale misure, i muri in pietra in questa casa difficilmente sono a piombo!

E'venuta poi la volta dei pavimenti: in cucina era stato realizzato un solaio su travi e tavole in legno fatto da cemento gettato su carta catramata. Abbiamo tolto tutto quanto riuscendo a recuperare 5 travi che erano rovinati solo nelle parti terminali per utilizzarli successivamente da qualche altra parte.
In ingresso il solaio era completamente in legno; dalla demolizione abbiamo salvato anche qui 5 travi.
Nelle altre due stanze del piano terra che avrebbero poi formato il salotto, il solaio è stato completamente demolito e smaltito.

lunedì 29 novembre 2010

Recupero legnami antichi

Una veloce guida su come recuperare i legnami da costruzione antichi e riutilizzarli nelle costruzioni.




A seguito della mia esperienza personale e dei consigli che ho ricevuto sono arrivato alla conclusione (abbastanza ovvia) che i legnami vecchi, se non opportunamente trattati, risentono di due fattori che ne pregiudicano l'efficienza e ne impediscono l'utilizzo come parti portanti delle strutture:
umidità e i tarli.
Prima però di fare qualsiasi trattamento o lavorazione al nostro legno dobbiamo eliminare capillarmente qualsiasi chiodo, clanfa, staffa o parte in metallo in esso. Non fidatevi solo della vostra vista ma usate piuttosto gli strumenti cerca-metalli (vanno benissimo quelli economici da brico io ne ho uno comprato alla LIDL!); altrimenti vi accorgerete a vostre spese quanto sia poco piacevole rompere le lame degli attrezzi contro quel maledetto pezzo di chiodo rimasto nascosto proprio lì...
Per togliere i chiodi aiutatevi con le tenaglie o con gli strumenti appositi tipo questi


Si può scegliere di sabbiare, spazzolare o solo carteggiare le superfici; queste lavorazioni oltre a caratterizzare esteticamente illegno permettono ad esso di assorbire meglio i trattamenti
Carteggiare il legno manterrà le superfici più o meno lisce ma non metterà in risalto le venature come glia ltri due procedimenti.
La sabbiatura è un procedimento con il quale, per mezzo di sabbie di diversa grana proiettate per mezzo di aria compressa, si asportano via le parti più "tenere" del legno e si mettono in risalto le venature.
La spazzolatura, a mano o per mezzo di macchine apposite, produce un risultato simile a quello dello della sabbiatura.
Allora come decidere tra sabbiatura e spazzolatura?

Il costo 
se non si opta per le spazzolatrici ma si esegue una spazzolatura sommaria il costo si riduce a quello delle spazzole; io personalmente ho acquistato una spazzolatrice Rupes spendendo circa 400€ ma devo dire che per la quantità di lavoro che devo eseguire e per il risultato che si ottiene sono soldi ben spesi.
Utilizzare una sabbiatrice implica avere un compressore abbastanza capiente (che costa) ma in un cantiere è facile che questo serva anche per altro, l'attrezzo per sabbiare costa circa 30€ e la sabbia circa 6€ al sacco.
Da questo punto di vista sembra che convenga la sabbiatura.

La difficoltà
Premettendo che per ottenere un buon risultato non bisogna gettarsi a capofitto sul pezzo che dobbiamo rifinire ma è sempre meglio fare delle prove su dei pezzi di scarto o su delle superfici che non saranno in vista.
Eseguendo il lavoro con la spazzolatrice possiamo regolare per mezzo della guida la profondità finale alla quale porteremo le venature e possiamo tenere quindi più facilmente sott'occhio il lavoro.
Con la sabbiatrice dobbiamo allenarci parecchio perché indugiare troppo in un particolare punto ci farebbe letteralmente scavare il legno rovinandolo.
Con la spazzola è decisamente più facile se si lavora a terra mentre se si lavora in opera il discorso volge a favore della sabbiatrice.

Il risultato
Come detto se non si sa dosare la grana della sabbia e le passate con la sabbiatrice si possono fare grandi danni in particolar modo su legni tarlati dove oltre a risaltare le venature facciamo letteralmente esplodere i canali scavati dai tarli.
Con la spazzola d'acciaio satiniamo il legno, ne portiamo fuori il cosiddetto "pelo" che è quella sottile peluria che emerge a volte anche quando si pittura, per toglierlo e rendere la superficie "morbida e liscia al tatto si utilizza un'ulteriore spazzola di nylon che appunto liscia e asporta il "pelo".
La spazzolatrice da questo punto di vista non ha rivali.

Fatto ciò si può cominciare a "curare il legno dalle "malattie".
Per l'umidità possiamo fare ben poco ma per i tarli, esistono parecchi prodotti.
Esistono quelli che "gasano", creano cioè un gas che uccide i tarli presenti ma difficilmente eviterà che questi vi ritornino.
Esiste invece un tipo di antitarlo che avvelena i tarli per ingestione, il discorso è un po' lunghetto, visitate il loro sito, sono molto esaustivi: si chiama Timpest, il tipo (se a solvente o acqua decidetelo voi).
Non lesinate con le dosi, i legnami vecchi non trattati ne assorbiranno parecchio, soprattutto sulle parti terminali.
E visitate il loro sito, è pieno di utili info sui loro prodotti e sui tarli!


Ora è il momento di decidere che aspetto finale dare al vostro legno, nel caso in cui sia conservato bene e a seguito delle operazioni precedentemente descritte non ci siano differenze cromatiche sostanziali si può optare per un impregnate neutro, se invece volete "pareggiare" il colore dovrete usare un impregnante con tinta il mio consiglio è di non utilizzare colori troppo "forti".
La scelta che ho fatto nell'ultimo lavoro a casa e che utilizzerò per fare tutte le teste delle travi del tetto di casa è l'impregnate Sikkens Cetol

Questa è la mia esperienza fin'ora a presto...ah e non esitate a fare domande o a dare suggerimenti.


domenica 28 novembre 2010

colonna in pietra vera "facciavista"

 La mia prima "guida".

Premettendo che le colonne nelle foto sono state realizzate a scopo decorativo, non hanno cioè le capacità fisiche per sorreggere pesi, fanno parte cioè dell'arredamento e non della "struttura" vera e propria della casa.
Non ho voluto utilizzare le cosiddette pietre ricostruite (vedi "geopietra") non perché non mi piaccia il risultato finale ma perché avendo a disposizione la materia prima a seguito di alcune demolizioni fatte a casa mia ho ritenuto decisamente più economica la mia scelta. Altro motivo è la "sensazione" che dà al tatto e alla vista la pietra vera.
Questa guida contiene dei trucchi per fare una colonna ma il procedimento di "fugatura" delle pietre è uguale anche per eventuali muri o soffitti realizzati in mattone pieno (a presto anche la guida per il recupero delle vecchie murature!!!)
All'interno della colonna sono stati inseriti degli spezzoni di tondino da costruzione ogni 25cm  in modo da "agganciare" la colonna al muro.
Ma basta perdere tempo e come si dice dalle mie parti " 'nin".


Materiali:
Pietra: il tipo di pietra che ho utilizzato è l'arenaria tipica del goriziano detta "flis" che ha una struttura fatta a
strati;

Malta: adesso qui si aprirebbero discussioni interminabili sulle quantità e il tipo dei componenti, la consistenza, io in breve e per i neofiti vi dico: sabbia (grezza o fina scegliete voi il risultato che volete), 1 parte di calce idraulica, 1 parte di calce idrata, 1/2 parte di cemento, acqua. La consistenza deve essere un po' più asciutta rispetto a quella che si usa per murare i mattoni in quanto il peso delle pietre tenderebbe a far "scappare fuori" la malta.
Altro trucco per la malta: usate una premiscelata specifica per le murature "facciavista" tipo la MV40 della Fassa Bortolo avendo l'accortezza anche qui di utilizzare un po' meno acqua di quella riportata sulle istruzioni.

Legno: murali 10x10 (tipo travetti) alti quanto la colonna finita, uno per ogni angolo della colonna
1 tavoletta che useremo come "dima" per controllare la colonna
varie tavolette per sostenere lo scheletro e fargli mantenere sia la squadra che la bolla

Chiodi: sia d'acciaio che di ferro per sostenere lo scheletro

Tondino d'acciaio: da 8mm è sufficiente


Attrezzatura:
Mazzetta;
Scalpello
Punta
Bocciarda
Flex con disco diamantato (meglio se da 230mm)
Trapano a percussione con punta diamantata da 8mm
Bolla ad acqua
Squadra da muratore
Fermastasa
Miscelatore
Cazzuole di varie misure
Tondino di ferro liscio da 10mm
Spazzola di tampico
Spazzola d'acciaio

Esecuzione:
Stabilita la posizione della colonna si traccia sul pavimento con la matita la base della colonna (quadrata, rettangolare decidete voi).
Ai vertici si posizionano verticalmente i murali controllando il "piombo" con la bolla e la perpendicolarità tra loro con la squadra.



Tra un murale e l'altro  è meglio inchiodare delle tavolette per mantenere appunto, squadra e piombo.

La mia struttura era così:


Ora bisogna cominciare a murare le pietre con la malta scegliendole una per una, bagnandole e inserendole all'interno dello "scheletro" avendo cura di non farle sporgere al di fuori dei limiti della base della colonna.
Le pietre consiglio di cercarle "giuste" in modo cioè che eventuali tagli, spaccature che dobbiamo eseguire su di esse per adattarle non ricadano mai sulla faccia a vista di esse.

Per controllare le facce della colonna, man mano che si sale murando le pietre, si può utilizzare il correntino che è stato precedentemente tagliato in maniera da stare tra due murali.
Eventuali minime sporgenze o rientranze daranno un tocco più rustico al tutto.


Continuare fino alla sommità, lo spazio che resta tra i muri e le pietre va riempito con una miscela di cemento e inerti (mattoni, le stesse pietre) se avete un solaio poggiato sul terreno altrimenti potete riempirla con cemento misto polistirene in grani per dare più leggerezza al tutto.
Ricordatevi di inserire ogni 25-30 cm un tondino collegato al muro in maniera che la colonna sia vincolata alle pareti.



Ora, solo un consiglio: PAZIENZA
La pietra non si comporta come i mattoni, tenderà ad essere sempre un po' umida. Potrà quindi essere necessario interrompere il lavoro per poi riprenderlo il giorno dopo.
Ma come sappiamo quando smettere?
Quando dalla malta presente nelle fughe si vede comparire la "lacrima" (fuoriuscita di acqua), è il caso di fermarsi.

Adesso la colonna (o una parte di essa) si presenterà sicuramente "sporca", le pietre saranno coperte dalla malta fuoriuscita dalle fughe. Bisogna cominciare a pulire e dobbiamo farlo nell'arco della stessa giornata in cui abbiamo "murato" se si è deciso di usare la "premiscelata"
Questa è la parte che preferisco del lavoro.

Quando la malta risulterà asciutta (toccandola con un dito non deve essere bagnata) ma ancora un po' umida con la spazzola in tampico (una saggina sintetica) grattiamo tutta la superficie della colonna senza calcare troppo, solo per portare in luce le pietre.

Con la stessa spazzola usata di "taglio" passiamo all'interno delle fughe in modo da portare via circa 1/2 centimetro di malta.

Terminata tutta la costruzione, si può togliere lo "scheletro".

La malta restata sulle zone che erano coperte dai murali se indurita troppo può essere rimossa con il tondino di ferro liscio usato come un raschietto.

Quando tutto sarà asciutto (lasciate passare anche 2 giorni, con la spazzola di ferro ripassate tutte le pietre e le fughe sempre senza calcare troppo.

Lavate il tutto con acqua

e il risultato dovrebbe essere questo


Con il tempo potrebbero emergere delle macchie sulle pietre dovute al cemento che durante il lavoro la pietra ha assorbito, potete provare a toglierle spazzolandole con la spazzola di ferro oppure se ne avete voglia esistono dei prodotti specifici a base di acido muriatico a voi la scelta.

Ecco come si presentava il mio primo lavoro sulle pietre...un obbrobrio

Ma niente paura si è risolto tutto usando la spazzola di ferro.

ciao e buon lavoro...


venerdì 26 novembre 2010

proviamo a riassumere...

Il primo lavoro, ancor prima di fare qualsiasi progetto è stato quello di ripulire e sanificare la casa.

La situazione era questa:

Il viale


Ex ingresso






E si lamentano a Napoli eh!?

E la parte più lunga delle pulizie esterne l'abbiamo impiegato in giardino

Blair witch project

Risultato, con l'aiuto di molti amici tra cui: Alan, Antonio, Mauro, Massimiliano, siamo riusciti ad arrivare a questo:


Il viale ripulito



Notate l'uomo....
A presto per gli interni....





giovedì 25 novembre 2010

Si comincia...anzi abbiamo già cominciato

Ciao a tutti, la decisione di aprire un blog sui lavori di casa nostra è venuta a Federica, la mia ragazza nonché proprietaria insieme a me di una casa situata a Gorizia.
Dopo numerosi rinvii da parte nostra (più che altro per pigrizia) abbiamo deciso di aprire questo blog per raccontare la nostra storia e quella della ristrutturazione di casa nostra.

Due anni fa, spinti da non so quale pazzia abbiamo comprato questo "rudere" indebitandoci per buona parte della nostra vita con l'idea di sistemarla per farne la nostra dimora.
 a presto